Il rientro al lavoro dopo il periodo della maternità è sempre un momento molto delicato per tutte le mamme. Il primo distacco dal bimbo, è sempre un momento complesso a qualunque età esso avvenga, ed è spesso accompagnato da vissuti emotivi contrastanti, insieme al desiderio di riprendere il lavoro ed il proprio ruolo sociale, possono coesistere sentimenti di colpa per aver lasciato il bambino, vergogna, sensazione di sentirsi giudicate come madri e vissuti di inadeguatezza.
La parola chiave di questa prima separazione è AMBIVALENZA. L’ambivalenza emotiva è quella condizione per la quale si provano contemporaneamente stati emotivi contrapposti.
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Come mamma potrai provare ambivalenza nel richiedere un aiuto esterno nell’accudimento del tuo bimbo che da un lato senti come necessario ma dall’altro, non vorresti doverlo chiedere perché pensi che in fondo, dovresti riuscire a cavartela da sola, come sempre hai fatto nella tua vita. Potrai provare ambivalenza anche verso il tuo bambino nel non volerlo lasciare ma, allo stesso tempo sentire il bisogno di riprenderti degli spazi in autonomia dove non fare solo la mamma.
L’ambivalenza è una condizione fisiologia dell’essere umano e se affrontata, ci consente di essere pienamente consapevoli dei nostri sentimenti e dunque poter prendere delle decisioni ponderate e pensate. Ogni volta che sentiamo di essere intrappolati in questi labirinti emotivi, dobbiamo fermarci, ascoltare, attendere.
Come affrontare l’ambivalenza del rientro al lavoro?
- Prima di tutto datevi tempo
Concedetevi un tempo di assestamento durante il quale potervi “abituare” a nuovi ritmi e nuove distanze. Importante poter scegliere accuratamente insieme al vostro partner le soluzioni migliori per l’accudimento del vostro bambino (nido, nonni, tata), che sentite come sicure per voi. Se sentite sentimenti ambivalenti riguardo alla scelta, analizzateli con il partner e con delle persone a voi care, permettendovi di esprimere a voce alta i dubbi e le incertezze e poter adottare la soluzione più accettabile per voi, nonostante le contraddizioni emotive che percepite.
Il bambino anche se piccolo, coglie gli stati d’animo della mamma, e potrebbe dunque avvertire le sue incertezze e timori nel lasciarlo ad un caregiver percepito come non sicuro dalla sua mamma. Più voi vi sentirete sicure nella scelta di chi si dovrà prender cura del vostro bambino, più lui potrà adattarsi al meglio alla vostra separazione.
- Ricominciate a lavorare in modo graduale
Se le condizioni ve lo permettono, il ritorno al lavoro dovrebbe avvenire in modo graduale in modo da far conoscere al bambino la persona con cui starà, iniziando progressivamente a passare del tempo insieme e aumentando di volta in volta il periodo in cui starà da solo con il nuovo caregiver.
Abbiate fiducia nelle capacità di adattamento del vostro bambino. Anche se è normale che il rientro al lavoro sia accompagnato da possibili manifestazioni di stress nel bambino come per esempio modifiche nei ritmi del sonno, nell’alimentazione, o nella capacità di esser consolato, è bene considerare che ogni bambino ha buone risorse di adattamento ed è in grado di abituarsi ai cambiamenti.
Ognuno con il suo ritmo, è importante dargli il tempo di acquisire la nuova routine e una volta consolidare le nuove abitudini anche passare la mattina con la nonna o con la tata diventerà un fattore di sicurezza che tutto va bene.
- Delegare non significa abbandonare!
Ricordatevi che non potete fare sempre tutto al massimo delle vostre possibilità, accettare che le vostre energie sono limitate, vi aiuterà a gestire con più serenità le nuove situazioni.
Il modello della super mamma che viene spesso proposte a livello sociale non corrisponde certamente alla realtà.
Potersi sentire ancora amica, collega, compagna e non solo mamma è di fondamentale importanza per nutrire tutte le parti di te stessa e poter coltivare un benessere globale che nutre tutti le parti della propria identità.